Giunti alla stagione estiva assistiamo alla diffusione del calendario delle “feste” che si terranno sulle spiagge o nelle piazze della Versilia. L’offerta è più o meno sempre la stessa: ingresso libero e musica, stand e banchetti di vino, birra o vari pasticci di superalcolici. Questi a pagamento perché è con la vendita degli alcolici che gli organizzatori ripagano le spese sostenute e incassano eventuali utili.
Nelle ultime legislature i governi che si sono succeduti hanno posto grande attenzione alla diffusione del consumo di alcol tra i giovani e non solo, ma soprattutto ha allarmato il dato del diffondersi del suo uso tra giovanissimi (l’ Italia è al primo posto in Europa per consumo di alcol tra ragazzi di 11, 12 anni) e la rilevazione che in grande percentuale gli incidenti stradali avvengono a seguito di assunzione di alcol (incidenti stradali prima causa di morte tra i giovani tra i 18 ei 26 anni). Dal punto di vista repressivo sono state adottate misure drastiche, fino alla confisca del veicolo se si è trovati alla guida in stato di ebbrezza ma, per essere efficace, qualsiasi legge deve essere accompagnata dal diffondersi di una educazione e una cultura delle persone che renda comprensibile, accettato e quindi si faccia “modo di vivere” l’obbiettivo che il legislatore si è posto.

Le nuove norme per la guida hanno in sé un valore etico positivo in quanto spostano l’ attenzione dall’ “uso” della sostanza, tra cui anche l’alcol, al problema della “sicurezza dell’altro” che l’uso della sostanza mette a rischio. Senza entrare nel merito delle disposizioni legislative, il messaggio è : se assumi droghe non puoi far correre pericoli agli altri. Se bevi non puoi guidare! Per questo le nuove norme hanno una grande importanza e possono facilitare una diversa cultura della convivenza e non solo della propria salute perchè ci costringono a prenderci cura degli altri, ad non assumere comportamenti che possono far male a chi ci sta vicino o a chi per caso incrocia la nostra strada. I Sindaci, a cui i cittadini hanno affidato non solo la tutela della loro salute ma anche l’indirizzo della vita comune dal punto di vista economico, culturale e sociale, hanno la possibilità di dare un grande contributo perché inizino a modificarsi modelli e comportamenti.

Il primo passo da compiere è quello di non favorire eventi che mettano al centro il consumo di alcolici e che fanno combaciare l’idea di divertimento con quella dello sballo; vanno invece facilitate ed aiutate tutte quelle iniziative di festa che disciplinano fortemente l’offerta di alcolici; per contribuire a rompere il legame per cui sembra impossibile divertirsi se non si beve, il titolo stesso dell’iniziativa non deve inneggiare a qualsiasi tipo di alcolico; si deve richiedere a chi organizza feste pubbliche, un impegno comprovato a rispettare la legge che vieta la somministrazione di alcolici ai minori di 16 anni; va sollecitato uno sforzo ad organizzare manifestazioni che puntino al puro e fantasioso divertimento non accompagnato dalla distribuzione di alcol.

Una delibera in tal senso era stata assunta dalla passata amministrazione del Comune di Viareggio. Chiediamo al nuovo Sindaco di riconfermarla anche con atti chiari nei confronti di eventi che si vanno proponendo a Viareggio, vedi il Croda che, ripreso lo scorso anno, vede adesso lievitare il numero delle serate di svolgimento. Non servono certo molte capacità imprenditoriali per riproporre una formula vincente ovunque: musica sorretta da vendita di alcolici e super alcolici, unica fonte di guadagno e quindi ben sostenuta per ripagare le grandi spese organizzative. Forse la riqualificazione del turismo perché porti una vera ricaduta economica per la città, passa anche sull’interrogarci e sullo sperimentare vie nuove, modelli più vari, offerte più dinamiche. Una strada complessa ma la rincorsa nei vari Comuni ad organizzare intrattenimenti rivolti al mondo giovanile con un’unica formula non fa crescere nulla: non la cultura della comunità né la sua complessiva economia.

Chiediamo inoltre al Sindaco di Viareggio, in qualità di Presidente della Conferenza dei Sindaci, di avviare urgentemente una riflessione con gli altri Comuni perché tale delibera diventi patrimonio di tutte le amministrazioni della Versilia come punto di partenza e di responsabilizzazione delle Istituzioni locali.
Per non essere volutamente o no fraintesi, riaffermiamo che da parte nostra non si propongono interventi di tipo proibizionistico ma chiediamo che nell’accordare la disponibilità di aree pubbliche per lo svolgimento di feste o eventi, ci sia la giusta e necessaria attenzione alle buone regole per la salute e la sicurezza di tutti , disponibilità che tenga conto anche del costo per la collettività dell’impiego straordinario delle forze dell’ordine, dei mezzi di soccorso e dei vigili del fuoco.

Ci auguriamo infine che il Vice- Presidente della Provincia che nei prossimi giorni farà il punto, con gli assessorati competenti, sull’offerta e lo sviluppo del turismo in Versilia, colga l’occasione per iniziare a riflettere e discutere sulla promozione del turismo giovanile e sull’offerta di intrattenimento che la Versilia avanza per i giovani.

Comitato “Non la bevo…”