“
O si cambia o i rioni vanno chiusi?…I soliti discorsi. Punto”. Risponde così il senatore Milziade Caprili nella sua veste di presidente della Croce Verde, promotore di una delle feste carnascialesche più famose e più amate dai viareggini, alla frase dell’assessore comunale alle politiche giovanili Vittorio Fantoni. “L’assessore faccia la sua parte, ci mancherebbe, e dal momento che i Vigili Urbani sono di competenza del Comune li convochi, e convochi pure anche l’Asl.
Fantoni non è nuovo alle crociate contro l’abuso dell’alcol, soprattutto nei giovani e nei giovanissimi, ma dimentica una cosa – precisa Caprili -: venga ai Rioni di persona per rendersi conto. Almeno l’80% del bevuto viene portato da casa”. Come non dargli ragione: “nella stessa foto pubblicata ieri a margine dell’articolo intervista a Fantoni si vedono chiaramente le bottiglie di plastica riempite di alcol, e quelle non le vendono nei bar e nei chioschi”. Una “prova” che “l’alcol non lo si compra al rione ma lo si porta da casa propria”. Costa meno.

I controlli vanno fatti a monte, e non a valle – è questo il consiglio di Miliziade Caprili. “Che poi nulla sia stato fatto per riportare le famiglie ai rioni, e che l’unico sia stato il rione Darsena, è davvero un’assurdità: lo scorso anno tra le novità del Carnevale Croce Verde ci fu proprio un’iniziativa dedicata ai piccoli studenti delle elementari, con una gara di lavori in cartapesta e disegni e una mostra dedicata, il “canta tu” per gli 0/12 e le cucine inventarono, su mio consiglio di nonno, un menù speciale tutto per loro, a soli 3 euro”. La piazza san Francesco, come tutta la via Garibaldi, per la tre sere del Rione Croce Verde, erano piene di famiglie e di bambini, anche molto piccoli: “non solo, ma a quanto mi risulta, e lo possono confermare anche le Forze dell’ Ordine presenti tutte le sere fino a chiusura della festa, nessuno ha corso rischi, e nessuno si è sentito male”. E come non ricordare anche l’iniziativa “Non la bevo” in collaborazione con il noto comitato e l’Asl? “Dei discorsi, perchè solo di questo si tratta, e mi si conceda una tipica espressione vernacolare viareggina, sono pieni i fossi”. A ognuno il suo compito: “ I vigili urbani controllino che l’alcol non venga venduto ai minorenni, e facciano rispettare la legge non solo durante il carnevale. Del resto il sindaco ha fatto fare anche un’ordinanza apposita, che ha vigore 24 ore su 24 nei bar, nei supermercati e in ogni negozio di generi alimentari. Ordinanza che come altre, ad esempio quella contro i borsoni, non mi pare abbia sortito tanti controlli e sanzioni”.

Il Carnevale è ormai alle porte, e per quanto riguarda il rione Croce Verde anche per quest’edizione il presidente Caprili annuncia novità importanti: “rivolte, come lo scorso anno, anche alle famiglie”. Beveroni fatti a domicilio per risparmiare, ecco come abitualmente fanno giovani e giovanissimi senza spendere ai chioschi. Ma quanto costa bere un alcolico al bar, o a un chiosco, durante un rione? “ Un bicchiere di vino tre euro, una bevuta alcolica invece ne costa cinque”. Parola di barista, e di chi frequenta le feste rionali. Ma tutti le persone “intervistate”, soprattutto i giovanissimi, confermano che “ l’alcol ce lo portiamo da casa, dentro alle bottiglie di plastica da due litri, o un litro e mezzo”. Vino e miscugli vari, fatti soprattutto di Gin da “due soldi” e Soda , ma anche di Vodka e Rhum, messi nei contenitori svuotati dell’acqua minerale, della Coca Cola e della Fanta. Come li acquistate gli alcolici, se siete minorenni? “ Ce li facciamo prendere da un amico over 18, ma li troviamo anche a casa”. Nel carrello della spesa i genitori fanno rifornimento non di sola pasta, pommarole e frutta.

E quando il “vizio” è a portata di mano… la faccenda diventa più semplice. “Dentro una bottiglia vuota da due litri di capienza c’entra l’equivalente di almeno otto bevute comprate a un bar, o a un chiosco”. Ecco il risparmio: se per ogni bevuta occorrono cinque euro, per otto andrebbero via dal portafoglio ben quaranta euro ( e non tutti se lo possono permettere, soprattutto con gli ultimi chiar di luna ). “ Per riempire di Gin e Schweppes un bottiglione di plastica al massimo si spendono dieci euro”. Sullo scaffale di un noto supermercato il Gin è in vendita a nemmeno 8 euro e la Scheppes a 98 centesimi. Ma la “briaca” si prende normalmente di vino: “ e in una bottiglia da due litri c’entrano almeno dieci bevute comprate al chiosco”. E a parte il Tavernello nei supermercati si trovano altri vini sempre a ottimi prezzi, bottiglie di Chianti e Morellino di Scansano, il primo a 1 euro e 99 cent, il secondo a meno di 3 euro.

Letizia Tassinari
Il Nuovo Corriere della Versilia