Tratto dal libro Annotazioni in itinere, Notizie, curiosità, aneddoti e segreti dall’Archivio Storico della Croce Verde di Viareggio, pubblichiamo il primo saggio-articolo con il quale si apre il volume recentemente presentato presso la sede dell’Associazione. Le truppe del Generale Clark, dopo aver girato rapidamente intorno al Lago di Massaciuccoli, giunsero nei sobborghi di Viareggio verso la metà del mese di settembre del ’44 e, grazie al contributo delle forze di resistenza, il 16 la città fu liberata (1).
La cittadinanza, sia pure ancora nel timore delle cannonate tedesche, rimaneva fortemente provata dall’incubo dei bombardamenti alleati che avevano portato alla distruzione di cantieri navali, del porto, di innumerevoli edifici pubblici, di infrastrutture e della zona adiacente la stazione ferroviaria (2).
Gli abitanti, che sin dall’aprile erano stati costretti a evacuare, ora a liberazione avvenuta, cominciavano lentamente a rientrare a Viareggio e la città iniziava così a contare i propri morti e i propri dispersi (3).

Fortemente motivati a non lasciarsi sopraffare dagli eventi, alcuni membri della già disciolta Croce Verde di Viareggio (tra cui ricordiamo Antonio Giorgetti, Leandro Balena, Guido Bonanno, Ruggero Pacifici) nell’ottobre dello stesso anno decisero di riunirsi a casa di Renato Del Seppia stabilendo le prime disposizioni per il ripristino della Società di Pubblica Assistenza che sin dal 1930 aveva subito lo scioglimento e la destinazione delle proprie risorse patrimoniali alla Croce Rossa Italiana per effetto del Decreto Regio del 17 Ottobre 1930 (4).

La storia della Croce Verde di Viareggio e più in generale la storia delle Società di Pubblica Assistenza, storie che inevitabilmente si immergono nel fluire degli eventi intrecciandosi con avvenimenti di maggiore e minore rilevanza, ci appare dunque come emblematica della volontà di ripresa e di ricostruzione che animò nel Dopoguerra il Paese contribuendo al recupero di quei valori di democrazia, di giustizia civile e di libertà che il regime aveva troppo a lungo soffocato.

Nonostante le difficoltà incontrate dai soci per la mancanza di mezzi e di una sede stabile i ciclisti attivi nella riunione del 24 aprile 1945 decisero di riattivare il reparto(5) i cui scopi nell’atto costitutivo e regolamento vennero individuati nel prestare servizi a manifestazioni locali di carattere sportivo o folcloristico, nel periodico addestramento e nella partecipazione a raduni di consorelle laddove il consiglio lo ritenesse opportuno (art. 1) (6).

L’organico si componeva di un Capo reparto, di un Capo squadra, di un Vice Capo squadra, un Segretario, due Portaordini, due Infermieri, due Trombettieri, due Meccanici oltre che di un numero indefinito di soci sostenitori e di soci attivi (art. 2)
Per far parte dei ciclisti attivi era necessario richiedere ed ottenere una tessera speciale che veniva rilasciata dal segretario del reparto previo nulla osta del Consiglio Direttivo il quale si riservava di valutare prima l’idoneità o meno del richiedente (art. 3).
L’uniforme si componeva di una maglia scura con croce verde sul petto e di un basco pure con croce verde (art. 4). Tra le punizioni previste (per condotta morale riprovevole, per negligenza, per casi di insubordinazione e disobbedienza) si poteva rischiare dal richiamo alla radiazione dal reparto (art. 5).
Periodicamente i membri si riunivano in assemblee di cui venivano redatti appositi verbali (7) dal segretario del reparto che riceveva ordini dal Consiglio Direttivo tramite il consigliere delegato (art. 6). Anche il capo reparto riceveva ordini da quest’ultimo e pertanto a lui si doveva obbedienza e rispetto (art. 7).

Un’amministrazione autonoma, sia pure controllata dal Consiglio della Società, comportava la necessità di incrementare le casse del reparto interno con iniziative svariate tra cui ricordiamo l’organizzazione di feste da ballo in sede (8).
Lo spoglio dei verbali del Consiglio Direttivo ci consente di ricostruire per i primi anni di vita del reparto le periodiche autorizzazioni ricevute dall’organo societario per la partecipazione a manifestazioni indette da consorelle (9).
Nel 1950 il reparto vive un periodo di crisi tanto da determinare le dimissioni di tutta la sua dirigenza di fronte alle quali il Consiglio Direttivo della Società reagirà affidando al consigliere delegato Ruggero Pacifici l’incarico della costituzione di un nuovo vertice dirigenziale (10). Del resto al reparto non mancavano sostenitori come ci confermano elenchi appositamente compilati rinvenuti in archivio (11).
Con le votazioni dei ciclisti attivi avvenute la sera del 24 aprile 1950 viene considerato “riorganizzato” il reparto (12).
Con l’introduzione dei mezzi a motori appariva però sempre più inevitabile che il reparto incrementasse maggiormente l’aspetto rappresentativo che non quello funzionale al pronto intervento. Nel 1954 dopo un ulteriore periodo di stasi si decide di riorganizzare nuovamente il reparto e di riprenderne le attività forse più per un sentimento nostalgico che per altro: non è un caso che l’iniziativa sia promossa da un gruppo definito di “fedeli”. Accanto ad esso la stampa offre altresì notizia della formazione di un primo gruppo di motorizzati (13).
I tempi però incalzano spingendo a rispondere a nuove sollecitazioni con continue revisioni della propria struttura organizzativa interna: una delle ultime partecipazioni ufficiali del reparto sarà al Congresso Nazionale delle PP. AA. indetto a Pisa per il 23 settembre 1956, assieme alla squadra motociclistica e al gruppo Donatori di sangue (14).

Tramontata l’epoca delle grandi rassegne ciclistiche in corteo, la vita della Società conoscerà di lì a poco il periodo delle storiche volate in ambulanza.
Nell’ottobre del 2004 abbiamo simpaticamente assistito alla costituzione del gruppo ciclistico Croce Verde Bike divenuto nel 2005 formazione agonistica – amatoriale, quasi che per la Croce Verde di Viareggio l’elemento ciclistico rappresenti l’inevitabile emblema di una continua ripresa e di una costante “corsa” incontro all’avvenire.

Rubrica storica “Annotazioni in itinere
Notizie, curiosità, aneddoti e segreti dall’Archivio Storico della Croce Verde di Viareggio”
A cura di Federica Ghiselli

Note

1. Per il susseguirsi degli eventi che portarono alla liberazione di Viareggio si veda le notizie di cronaca riportate in Enrico Lorenzetti, Fonti giornalistiche per una storia dalla caduta del Fascismo e dall’Occupazione Tedesca in Lucchesia, fino alla Liberazione ed alla Amministrazione del Governo Alleato (1943 – 1945) in Do*****enti e Studi, Rivista dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Provincia di Lucca, n. 25/26, S. Marco Litotipo, Lucca 2005, in particolare pp. 354 – 356, 360, 427.

2. Paolo Fornaciari, Il primo bombardamento aereo su Viareggio, in Viareggio tra Ottocento e Novecento, Avvenimenti e personaggi della Viareggio di ieri, Quaderni di storia e cultura 18, Centro Do*****entario Storico di Viareggio, Viareggio, Arti Grafiche Pezzini, 2010, pp. 66 – 69.

3. Nicola Laganà, Lo sfondamento della Linea Gotica da parte delle truppe nazifasciste della Garfagnana, numero monografico della Rivista dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea in Provincia di Lucca, edito da S. Marco Litotipo, Lucca, 2008, p. 62 in nota.

4. Archivio Storico Croce Verde di Viareggio d’ora in poi ASCVV, Carte residuali d’archivio, fasc. 1877 – 1930, c. 46, Decreto Regio del 17 Ottobre 1930; ibid., Atti per il ripristino delle attività , fasc. 1944 – 1945, cc. 81 – 82, verbali di adunanze del Comitato Provvisorio per la riattivazione della Società di P. A. e Salvamento “Croce Verde” del 20 e 27 Ottobre 1944.

5. La squadra e la relativa bandiera erano state inaugurate per la prima volta il 23 ottobre 1921, cfr. in Centro Do*****entario Storico di Viareggio, Emeroteca – Periodici, Numeri unici, fasc. 135, periodico Humanitas del 23 ottobre 1921.

6. ASCVV, Atti per il ripristino delle attività , fasc. 1944 – 1945, cc. 83 – 84, atto di costituzione e regolamento del reparto ciclisti, Viareggio 24 aprile 1945.

7. Una testimonianza ci viene offerta al riguardo in ASCVV, Carteggi e atti, b. 1, fasc. 1951, cc. 207 – 208, verbale di riunione del 26.02.1951 contenente il resoconto del bilancio di gestione per l’anno 1950, c. 209 relativa al verbale del 17. 04. 1951 dove vengono riportati i nomi dei dirigenti e dei membri del reparto.

8. ASCVV, Allegati alle deliberazioni del Consiglio, fasc. 1946 – 1974, cc. 2 – 3 richiesta avanzata al Consiglio Direttivo dal consigliere delegato Alfredo Pardini a nome dei membri del reparto il 10 settembre 1948, richiesta accolta nella seduta consiliare del 17 settembre.

9. ASCVV, Deliberazioni del Consiglio, reg. 2, c. 5v. – 6r., partecipazione al Congresso nazionale di Firenze, seduta consiliare del 20. 10. 1948; ibid., c. 9, partecipazione al convegno delle società di P. A. indetto dalla consorella di Peretola, seduta di Consiglio del 17. 03. 1949; ibid., c. 12v., partecipazione ai festeggiamenti organizzati dalla consorella L’Avvenire di Prato, seduta consiliare del 25. 08. 1949.

10. ASCVV, Deliberazioni del Consiglio, reg. 2, c. 18v., seduta consiliare del 05. 04. 1950.

11. ASCVV, Carteggi e atti, b. 1, fasc. 1950, c. 197, elenco dei ciclisti e sostenitori reparto ciclistico.

12. ASCVV, Carteggi e atti, b. 1, fasc. 1950, cc. 202 – 203, regolamento del reparto ciclisti.

13. Archivio Croce Verde di Viareggio d’ora in poi ACVV, sezione Emeroteca – Articoli vari, fasc. 1954 [La Nazione Italiana, del 13 marzo 1954].

14. ASCVV, Deliberazioni del Consiglio, reg. 4, c. 22v.

Didascalie:

Foto 1 1944, Viareggio, bombardamento della linea ferroviaria

(Archivio Fotografico Croce Verde di Viareggio)

Foto 2 Il reparto ciclisti nel Dopoguerra
(Archivio Fotografico Croce Verde di Viareggio)