Il mestiere di storico riserva molte sorprese soprattutto quando ci si trova di fronte ad oggetti che per altri assumono quasi la connotazione magica o sacrale di veri e propri cimeli affettivi. Così è capitato alla scrivente, quando durante il riordino dell’archivio storico, è stata avvicinata da un anziano milite, anziano sia chiaro solo per età ma non per spirito, che ha sottoposto all’attenzione della sottoscritta una semplice medaglia di latta con sopra disegnata una croce verde. Marco, il nostro milite, mi ha spiegato che si trattava della ”stella dell’alfiere” e, con un pizzico di orgoglio per averla a suo tempo portata, mi ha detto che veniva appuntata proprio sul cappello nero dotato di sotto gola e di visiera che il milite alfiere indossava durante le cerimonie ufficiali.
Una particolare cura veniva dedicata alla bandiera tanto che specifico compito dell’alfiere era di portarla appesa all’asta durante le parate ufficiali o in occasione dei funerali di associati.
Chiunque poi fosse stato di squadra la domenica mattina aveva l’obbligo di fare l’alza bandiera sul balcone.

“L’alfiere della Croce Verde, dovrà essere sempre presente, in perfetta divisa, a tutti i congressi e convegni dove l’associazione partecipa. Nel caso di una sua assenza, dovrà informarne il direttore dei servizi il quale provvederà a passare l’incarico al secondo alfiere. L’alfiere essendo il rappresentante ufficiale dell’associazione, ha precedenza assoluta sui militi in tutte le cerimonie dove svolge il suo incarico, inoltre ha il preciso dovere di aver cura della bandiera (art. 16, regolamento del corpo militi, ancora vigente negli anni ’70)”.

Oggi l’anziana Società divenuta Associazione a seguito del riconoscimento giuridico (D. P. R. n. 1510 del 9 luglio 1967) si deve confrontare con una realtà interna ed esterna che è venuta modificandosi nel tempo anche e soprattutto per effetto della Legge di Riforma Sanitaria del 1978 che riconobbe un ruolo attivo delle PP. AA. all’interno del piano sanitario nazionale. La creazione poi di aziende di servizi ospedalieri e di società partecipate per la gestione dei servizi ritenuti di pubblica utilità ha reso necessario che l’associazione si dotasse di un nuovo statuto e regolamento di fatto approvati rispettivamente nel 1991 e nel 1992.

Nonostante le trasformazioni che inevitabilmente sono subentrate nel tempo, le Pubbliche Assistenze rimangono, a parere della scrivente, testimonianza di un’esperienza collettiva di uomini e donne compiuta nell’intento di dar vita ad un’organizzazione sociale diversa da quella conosciuta all’esterno, basata cioè su una maggiore giustizia sociale e una democrazia che non fosse puramente rappresentativa ma, soprattutto, partecipativa. Ed è proprio attraverso la partecipazione che ancor oggi si garantisce che le singole componenti, su un piano idealmente orizzontale, possano interagire tra loro attuandosi al contempo un interscambio tra i diversi ruoli e un esercizio di controllo sul mandato affidato agli eletti. Un messaggio importante quello della partecipazione volontaria e attiva che ci piace sottolineare con le parole scritte dal grande pensatore anarchico Pëtr Alekseevič Kropotkin (1842 – 1921):

“I gruppi di volontari, organizzati in ogni caseggiato, in ogni strada, in ogni quartiere non avranno difficoltà a mantenersi in contatto e ad agire all’unisono… (…) E le meravigliose capacità organizzative di cui dispone il popolo (…) consentiranno di dar vita (…) a una gigantesca associazione di liberi lavoratori (…)” , La conquista del pane, Parigi, 1892.

Figure come quella dell’alfiere con la sua stella appuntata sul cappello rimangono dunque nel vivo del ricordo ma non certo come immagini sbiadite anzi le vediamo ben nitide come sicuramente le vedono coloro che ce le descrivono e se forse lasciano un po’ di nostalgia nei nostri narratori è anche vero che potranno divenire nel tempo sempre più preziose perché esse rappresentano le tessere di un grande progetto ideale quello cioè di anelare alla costruzione di una società diversa e, ci auguriamo, migliore.

Rubrica storica “annotazione in itinere”
Notizie, curiosità, aneddoti e segreti dall’Archivio Storico della Croce Verde di Viareggio
A cura di Federica Ghiselli

(Riproduzione in foto: “La stella dell’alfiere” – “Medaglie d’argento” di riconoscimento per la militanza prestata, donazione Marco Musetti)