Centoventi anni, ma non li dimostra. La Croce Verde ha festeggiato un traguardo davvero importante: oltre un secolo di impegno, solidarietà e di stretta vicinanza alla città. A fare per primo gli auguri alla storica associazione di volontariato, che opera quotidianamente con passione e totale dedizione, è stato il sindaco Luca Lunardini: “la capacità di essere sempre presente come uno dei principali punti di riferimento di vita solidale – ha detto il primo cittadino – è una una sorta di palestra di insegnamento per i giovani viareggini, per una Viareggio forte e generosa che la Croce Verde da sempre sa ben rappresentare”.

“I centoventi anni di storia, durante i quali si sono susseguiti innumerevoli volontari che hanno prestato la loro opera, in modo silente, a favore dei malati, dei meno fortunati, dei più deboli – ha aggiunto Lunardini – vogliono dire molto: solidarietà, partecipazione, volontariato e democrazia”. Per questo giunta alla sua centoventesima candelina la Croce Verde non è invecchiata, e non invecchierà mai. Oggi, la sfida continua, non essendo mai terminata, ed ha bisogno di tutti.

A ripercorrere le principali tappe, dalla nascita ad oggi, è stato il presidente Milziade Caprili. Nata il 19 maggio del 1889, nel febbraio del 1930 la Croce Verde fu sciolta con un regio decreto ed il suo patrimonio confiscato. La sede storica di via Machiavelli venne affidata alla Croce Rossa, e i suoi “arredi”, intesi come materiali di soccorso, alla Misericordia. “La pubblica assistenza – ha ricordato Caprili – era al di là di via di Mezzo. La fratellanza operaia era l’anima comune dei volontari che ne facevano parte”. “Chi nelle ore libere prestava servizio erano i lavoratori: calafati e carpentieri, muratori, calzolai, barbieri e marinai, che oltre a prestare servizio gratis si autotassavano di una quota”. Umili con una grande dedizione per il prossimo anche quando, finita la guerra , in una Viareggio distrutta dalle bombe, ridanno vita alla loro missione con la stessa voglia di sempre: quella di fare, per gli altri. La conquista della attuale sede di via Garibaldi, dopo anni di tribolazioni e disagi, arriva nel febbraio del 1986.

Tanti i personaggi ricordati da Miliziade Caprili nel suo breve discorso. “E non me ne voglia chi non ho citato”. Tutti, dal primo all’ultimo, sono degni di memoria, per quanto fatto. E, oggi, come ieri, e come domani, la Croce Verde ha bisogno di tutti: “perchè ciascuno di noi può fare qualcosa, dall’iscriversi, contribuire con una somma, anche minima, e donare un po’ del suo tempo per un qualche impegno sociale”. Aiutare la Croce Verde ad aiutare chi ha bisogno: “basta anche una sola firma, destinando il cinque per mille”.

“Quando vent’anni fa dissi ai miei che avrei fatto servizio civile alla Croce Verde, mi chiesero di primo acchito cosa mai avrebbe combinato sulle ambulanze uno come me, sprovvisto di qualsiasi nozione medica e capace di svenire alla vista di un banale esame del sangue. E in effetti non era previsto che alla Croce Verde dovessi salire sulle ambulanze. Era il 1989, l’Associazione di Pubblica Assistenza compiva un secolo di vita, e io sarei stato impiegato nelle iniziative per il centenario”. Cosi ricorda il suo inizio in Croce Verde lo scrittore Giampaolo Simi, presente in sala tra gli ospiti della serata: “Proprio nel 1989, la Croce Verde e tutto il movimento nazionale dell’Anpas si interrogavano sul proprio ruolo nel futuro, in una società in cui i bisogni si sarebbero improvvisamente moltiplicati e diversificati”. E oggi questa è la realtà in cui viviamo: a problemi nazionali il cittadino chiede risposte locali. E’ alle Pubbliche Assistenze, come la Croce Verde, che spetta il compito di continuare a stare accanto ai cittadini giorno per giorno, per strada o nelle loro case”. Non per fare politica, ma per dare il proprio contributo. “La Croce Verde è un’associazione antifascista, ma apolitica”.

Durante la serata è stato proiettato un emozionante video realizzato da Antonello Santini e Andrea Passaglia, dal titolo “Gli anni ‘60”. Un susseguirsi di immagini in bianco e nero: fotogrammi di vita dove i “vecchi” soci si sono riconosciuti ragazzini e hanno riconosciuto i loro padri e le loro madri. Occhi lucidi tra il pubblico quando le immagini, sempre nitide nei ricordi degli “anziani” hanno messo in luce le prime autoambulanze, come lo Squalo della Citroen o la Bianchina giardinetta, e le simulazioni di soccorso in mare. Tempi lontani, e vicini, nei sentimenti. Un evento quello di due sere finito con un brindisi di buon compleanno.

E la sfida continua, non solo nei momenti più difficili, perché la Croce Verde è anche sport, cultura, spettacolo. “Ma con un ruolo di progettazione e uno sguardo sempre più profondo e panoramico sul mondo”. Una bella sfida. “Ma centoventi anni significheranno pure avere spalle larghe, no?”

Letizia Tassinari
Il Nuovo Corriere della Versilia