Sono quattro i gruppi organizzati per l’edizione numero 9 della conferenza di organizzazione Anpas. Quattro come i punti cardinali di una bussola. Siamo sul mare, a Viareggio ospiti della Croce Verde, per una due giorni importante ed attesa in funzione di un viaggio sulla rotta della preparazione del congresso nazionale.

Ogni gruppo ha come punti di riferimento un coordinatore, un facilitatore, alcuni esperti ed un “osservatore esterno” il cui compito è quello di ascoltare e raccontare ciò che emerge tra le onde delle parole. Io sono uno di questi. Seguo i lavori del Gruppo 2: “I sistemi di partecipazione del volontariato.Le dinamiche di governance in organizzazioni complesse e l’etica della rappresentanza. Il bilancio sociale come pratica del secondo livello Anpas e delle Associazioni”. Un titolo che è tutto un programma.

Dopo il breefing generale, alla presenza del Presidente Fausto Casini, ogni partecipante raggiunge la sua destinazione, e ha inizio il confronto.
Noi siamo in una saletta al secondo piano dell’associazione viareggina che, a stento, riesce a contenere tutti i presenti.
Fuori è una bella giornata di sole. Dentro, tra le locandine del carnevale di Viareggio appese alle pareti, c’è una contagiosa voglia di dire ed ascoltare.
Presiede Maurizio Ampollini che introduce i temi e rende il clima stimolante tra citazioni latine, raffronti storici e puntuali sottolineature.
Senza problemi, invece, il compito di Maurizio Garotti che dovrebbe “facilitare” un dialogo che scorre autonomamente fluido e che prende il via dal tema della
rappresentanza.

Di questo parla Stefano Tabò, presidente Celivo, avvalendosi della Carta della Rappresentanza e della versione, originale e divertente, a disegni animati (firmati Origone) che in molti dei presenti propongono di veicolare tra le associazioni.
A Maurizio Catalano (Le reti di Kilim), invece, il compito di illustrare il Bilancio Sociale, strumento fondamentale a cui l’Anpas sta lavorando per dire ai cittadini chi è e che cosa fa e per collegare, sempre di più, le 850 realtà associative sparse su tutto il territorio nazionale ad un lavoro di rete caratterizzato dallo scambio e dalla condivisione di buone prassi. I concetti attorno ai quali ruotano gli interventi, a partire da quello di Attilio Farnesi della Direzione Nazionale e perfetto padrone di casa essendo il presidente della Croce Verde di Viareggio, son ben chiari nella testa e nella pratica dei presenti che seguono attentamente, intervengono, chiedono, testimoniano ed aggiungono
preziose gocce alle onde del lavoro che prosegue spedito, minuto dopo minuto, interrompendosi solo per la pausa pranzo, ma riprendendo subito dopo per concludersi alle 18 in punto, come da programma.

Ed è questo il momento forse più difficile e faticoso, ma anche quello più gratifcante.Il momento di sintetizzare, nell’angusto spazio di poche righe, il senso di una giornata che altri, il mattino dopo, faranno proprio per divulgarlo e metterlo a disposizione di tutti coloro che sono la partecipazione, la rappresentanza, il valore ed i contenuti delle parole a cui, una volta tanto, possiamo abbinare un volto ed un cuore. Il volto ed il cuore dei volontari, insostituibile faro nel burrascoso mare dei giorni nostri.

stefano pasquinucci