Il 20 novembre del 1951 la Società di Pubblica Assistenza e Salvamento Croce Verde di Viareggio inviava alla propria Federazione Nazionale il resoconto di un primo intervento effettuato nelle zone alluvionate del Polesine:

(…) si comunica che sabato notte u. s. alle ore 23, abbiamo inviato sui luoghi alluvionati una squadra formata da circa 40 uomini scelti fra i nostri marinai muniti di adeguata attrezzatura, compresi numerosi patini (ottime imbarcazioni leggere praticissime per i salvataggi). Il convoglio si costituiva di tre grossi camion e di un autopulman(…).

Alla spedizione del 17 novembre si aggiunse inoltre da parte della Croce Verde di Viareggio anche tutta un’attività di collaborazione a livello cittadino per la raccolta di vestiario, di medicinali e di altri beni di prima necessità.

Già dal 12 novembre le acque del Po avevano raggiunto livelli elevati ma fu solo qualche giorno più tardi che, sotto la pressione esercitata dalla piena dell’affluente Crostolo, gli argini si ruppero a qualche centinaio di metri dal punto di confluenza. Il riflusso del Po fu violento: l’onda di piena devastò intere località rivierasche ed in particolare la zona del Polesine. Furono invase tutta la Provincia di Rovigo e parte di quella di Mantova e Venezia. I danni all’economia e alle opere pubbliche furono ingenti ma soprattutto furono le morti causate e il gran numero di senzatetto che commossero il Paese. Ancora una volta le pubbliche assistenze dimostrarono a livello nazionale la loro capacità di intervento in caso di calamità naturali operando fuori dai propri orizzonti municipali e ponendosi quale valide risorse per la società civile. Il presidente della Federazione Nazionale Alessandro Zanchi della Croce verde di Genova Sestri, nel rendicontare al consiglio direttivo federale del 2 marzo 1952 circa i mezzi messi a disposizione dello stato poteva elencare 24 autoambulanze per le operazioni di pronto intervento, 26 squadre di pronto soccorso, 751 quintali di medicinali e 5. 941. 619 lire raccolti.

In particolare a Viareggio il dramma del Polesine dette vita ad una gara di solidarietà che vogliamo ricordare con un articolo apparso sulla Nazione Italiana, Cronaca di Viareggio, il 18 novembre 1951, una cronaca pressoché in diretta dell’iniziativa in cui ebbe un ruolo attivo la Croce Verde locale: “gli avvenimenti tragici dell’alluvione nel Polesine, che costituiscono un dramma e un lutto nazionale, hanno portato oggi a Viareggio alla costituzione di un comitato unico cittadino per l’opera di soccorso agli alluvionati”.

L’anonimo cronista prosegue con particolare enfasi nel ricordare come: “il cuore generoso della città si fosse già ridestato fino da giovedì: Erano i bagnini e i marinai viareggini ansiosi di portare la loro opera di soccorso nelle zone alluvionate per soccorrere i colpiti da tanto flagello. L’idea era sorta al Bar Trieste: “Formiamo una squadra e partiamo per le zone alluvionate!”. Questa la parola d’ordine, ben presto tradotta in realtà dagli ardimentosi (…). ed ecco Oreste Giannessi mettere a disposizione un pullman per il trasporto dei bagnini e dei marinai nonché di tutto il materiale per salvataggio e soccorso: sedici patini del Bagno Nettuno di sua proprietà (…), ecco le ditte Beneforti e Franchini Astorre, fornire i tre camion per trasportare i patini (…)
Scipione Ceragioli è a capo della squadra partita ieri sera alle ventidue alla volta di Rovigo. Con lui sono Franco Barsanti, Bruno Barsanti, Adolfo Belli, Roberto Velani, Atio Raffaelli, Giuseppe Mencacci, Salvatore Mazzoni, Rodolfo Lippi, Sauro Giorgetti, Eugenio Pucci, Vittorio Biagini e altri ancora di cui per il momento ci è sfuggito il nome. Venti paia di stivaloni di gomma sono stati forniti dal comune e dall’azienda acquedotto e gas. La Pubblica Assistenza Croce Verde nella persona del suo presidente signor Antonio Giorgetti guiderà la comitiva mentre altri accompagneranno la carovana per portare la loro opera di assistenza.La città dietro l’esempio di questi grandi e generosi uomini di mare che sempre per primi sentono di rispondere a ogni appello di soccorso, si è svegliata come d’incanto”
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A cura di Federica Ghiselli
Rubrica storica “Annotazioni in itinere”

Fonti utilizzate:

Fulvio Conti, I volontari del soccorso, un secolo di storia dell’Associazione nazionale pubbliche assistenze, Marsilio Editori, Venezia, 2004pp. 129 – 130;

Lettera scritta dalla Società di Pubblica Assistenza e Salvamento Croce Verde di Viareggio alla Federazione Nazionale, Viareggio 20 novembre 1951 (archivio storico Croce Verde di Viareggio, in fase di inventariazione);

Nazione Italiana, Cronaca di Viareggio, 18 novembre 1951.