Vogliamo proprio essere sinceri? Il 2009 è un anno da dimenticare. La crisi economica ha affondato i denti nelle nostre vite e la democrazia italiana è in preda a convulsioni spaventose. Ma a Viareggio, purtroppo, il 2009 non ce lo potremo mai lasciare alle spalle per sempre. È stato l’anno della strage alla stazione. Non è più il caso di ripetere quanto la Croce Verde ne sia stata colpita.
È molto più bello e necessario, adesso, raccontare una volta di più come si sia risollevata da quella terribile notte. E siccome lo dobbiamo raccontare in due righe, l’immagine più calzante è quella di un organismo vivente, la città, che si avverte ferita in una sua parte vitale (la ripetizione non è casuale). E che di conseguenza si mobilita in maniera fisiologica per reagire a quella ferita, rimarginarla e guarirla.

Tutto questo è avvenuto in primo luogo a livello concreto, economico e logistico. Se l’emergenza non è mai il momento delle chiacchiere, sette mesi dopo arriva pure il momento di una riflessione.
La strage del 29 giugno ha provocato una risposta straordinaria, nella città e nella Croce Verde. Tutti ci siamo scoperti più vicini a Viareggio, e tutti i viareggini sono stati più vicini alla Croce Verde. Dai cittadini alle istituzioni, dai volontari ai soci. Ma non impantaniamoci nella retorica. Chiediamoci piuttosto se la parola straordinario non nasconda una contraddizione. Se questa capacità di coesione e di solidarietà, di impegno e di responsabilità non risulti invece sommersa, opacizzata e dispersa nella nostra vita ordinaria.

Non è affatto un severo richiamo a quello che “dovremmo essere”, ma è la dimostrazione di quello che “siamo capaci di essere”. Potremmo paragonare queste naturali risorse di solidarietà, latenti ma sempre pronte nel bisogno, alle fonti di energie pulita. Basta pensare al vento e al sole: sono presenti nella nostra vita ogni giorno eppure ogni giorno li sottovalutiamo e li sprechiamo come risorsa collettiva di salute, progresso e ricchezza.
Pare ormai chiaro a tutti che solo queste energie pulite, presenti sia fra le cose sia fra le persone, potranno farci superare questo grave momento di difficoltà. Un modo di pensare su cui i volontari della Croce Verde investono da sempre di persona, con il proprio tempo, il proprio impegno e il proprio entusiasmo. Nei momenti drammatici come in quelli di svago e di allegria. E allora, anche quest’anno, parafrasando un illustre collega, che la festa cominci.

Giampaolo Simi