29 Ottobre 2009. “Verità, giustizia e sicurezza”: lo striscione della Croce Verde ha aperto il corteo silenzioso, partito da piazza Mazzini e accompagnato dalle sirene azzurre lampeggianti di circa cinquanta ambulanze tutta la Toscana, e anche fuori.
Sono stati i volontari della Croce Verde ad organizzare, assieme al loro presidente Milziade Caprili, la manifestazione dei centoventi giorni dalla strage di via Ponchielli: il loro appello a tutte le Anpas di essere presenti è stato raccolto. Poi la Misericordia, la Croce Rossa, la Protezione Civile, il sindaco, la provincia e qualche assessore e consigliere. Tutta la Toscana, da Firenze a Siena, a Pisa, a Livorno, a Massa e a tutte le province, era a Viareggio, per unirsi alla voglia di giustizia dei cittadini colpiti “Ora basta, fuori i nomi”. Ancora oggi infatti nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati: “31 a 0, una partita truccata”, recita la scritta su un piccolo pezzo di tela bianca, portato da alcuni ragazzi. Ma nonostante la massiccia presenza dei volontari, dei vari comitati , dei cittadini di via Ponchielli, la città non ha risposto. Gli abitanti di Viareggio non sono scesi nella strada. L’attenzione alla ricorrenza, rispetto al primo mese, è sensibilmente calata.

Ma il silenzio ha fatto rumore. Come le decine di mezzi di soccorso, arrivati da ovunque, che alle 23.49, davanti al giardino del pianto, mentre un treno in transito ha fischiato tre volte, hanno azionato le sirene. “Il tremendo boato, il bagliore delle fiamme che ha illuminato il cielo a giorno, l’atmosfera apocalittica di quella notte sono descrizioni superflue perchè rimarranno purtroppo indelebili in ciascuno di noi”. Le parole, lente, pronunciate con ancora il terrore negli occhi, sono quelle di Luigi Cordoni, il volontario della Croce Verde che quella terribile notte rimase ustionato nel garage della Pubblica Assistenza andato distrutto assieme alle ambulanze. “I giorni sono passati, lo stato di emergenza è terminato, si è tornati alla normalità, ma la città ha dovuto piangere troppi morti”.

La gara di solidarietà nei confronti della Croce Verde è stata enorme: “per aiutare chi ha bisogno di aiuto”. “Grazie a tutti per un regalo apprezzato, che mai nessuno dei tanti volontari avrebbe mai voluto ricevere”. Ma la gente di via Ponchielli, chi ha perso casa e affetti, ora attende la verità mentre i ferrovieri, uniti nella lotta per la sicurezza, presente anche Dante De Angelis appena reintegrato dal Tribunale di Roma ad un anno dal licenziamento per averne denunciata la mancanza, hanno scritto a Moretti e alle autorità comunali, provinciali e regionali il loro no all’eliminazione di due binari e sono pronti a chiedere la sospensione dei lavori di smantellamento previsti a breve. “La sicurezza deve partire da ben altro, senza due binari il problema rimane, e la declassazione della stazione porterebbe di conseguenza all’eliminazione del capostazione, che se quella notte non fosse stato presente al lavoro la strage sarebbe stata maggiore” Poi c’è il problema della giustizia, e questa la chiedono a gran voce tutti.

Letizia Tassinari
Il Nuovo Corriere della Versilia