Il 12 agosto alle ore 19,00 alla postazione a mare della Croce Verde in  Viale Europa a Viareggio  verrà presentato in anteprima a il libro Azzurro, rosa e arcobalendo di Luciano Vannozzi, seguirà aperitivo.

Ecco la scheda del libro

 

Azzurro, rosa e arcobaleno

I 20 anni di ciclismo femminile

di Luciano Vannozzi

Luciano Vannozzi ha passato gli ultimi ventiquattro anni a stretto contatto con il mondo del ciclismo, in particolar modo con quello femminile.

Ha iniziato questa avventura con i ragazzi juniores della Toscana ed ha poi finito col partecipare a diverse Olimpiadi e a numerosi campionati del mondo massaggiando le gambe di campionesse del calibro di Antonella Bellutti, Vera Carrara, Tatiana Guderzo, Giorgia Bronzini, Fabiana Luperini. Ha dato anche lui un contributo significativo alla crescita di queste atlete e di una disciplina che negli ultimi tempi ha regalato sempre molte soddisfazioni all’Italia. In questo periodo Luciano ha accumulato molti ricordi ed è stato giusto che questa memoria trovasse un momento di sedimentazione, un luogo, come può esserlo solo un libro, dove fissarsi indelebilmente per trasmettere agli altri una grande passione. È stato così che ci siamo conosciuti. Tramite Abramo Franceschini, un amico comune, Luciano mi chiamò qualche mese fa per espormi il suo progetto che ho subito sposato aiutandolo ad organizzare la memoria ed i ricordi con il molto materiale fotografico che aveva a disposizione.
Questo volume è quindi anch’esso frutto di quella grande passione che ha animato Luciano sulle strade e nei velodromi di tutto il mondo e d’altra parte solo se “grande” una passione può prendere il posto del tempo libero, del riposo e perfino della famiglia. Per Luciano è stato così dato che le ferie dal suo lavoro di responsabile della sala gessi all’ospedale di Cisanello a Pisa le ha spese, dal 1988 al 2004, anno della pensione, al seguito della nazionale italiana femminile di ciclismo lasciando frequentemente la moglie e la figlia, in verità mai gelose di questo grande amore e sempre molto comprensive. Il bilancio di questa sua attività Luciano però lo chiude in pareggio. Ha dato tanto ma ha ricevuto anche tanto. Non soldi, certamente, altrimenti sarebbe stato un lavoro e non una passione, ma ha potuto girare il mondo, dal sud America all’Australia, dall’est Europa al nord America, all’Asia e alla Cina. Ha potuto partecipare a cinque Olimpiadi, partendo da quelle di Atlanta del 1996 per arrivare a quelle di Londra del 2012 ed ha potuto vivere il ciclismo ai massimi livelli sia nelle corse su strada, sia in quelle su pista. Ma è quest’ultima disciplina, la pista, che ha attratto Luciano perché la gara la vive e la segue anche lui dal primo all’ultimo minuto a differenza delle corse su strada dove il contatto visivo con le atlete, una volta partite, è episodico. La pista rende meno distaccati dalla gara, la tensione l’avverte anche tutto lo staff, così come l’ansia per possibili cadute che da un momento all’altro possono compromettere il lavoro di tutta una stagione.
Insomma Luciano non voleva che la sua esperienza e i suoi ricordi restassero soltanto un momento di intimità ed ha voluto così condividerli con chi ama il ciclismo.

Angelo Nesti